Il resoconto della seduta del Consiglio comunale/5

Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 19 gennaio sono stati discussi una mozione urgente della Lista civica Carpi a 5 Stelle-beppegrillo.it-Prc per la tutela dei pozzi Aimag siti a Modena e un ordine del giorno sullo stesso tema firmato dal capogruppo Pd Davide Dalle Ave e dal capogruppo Idv Andrea Bizzarri.
Il documento di Paluan recita testualmente: “premesso che presso il Comune di Modena è stato depositato in data 28 dicembre 2011 il piano particolareggiato per la costruzione di centinaia di appartamenti sulle aree prospicienti via Aristotele, dove AIMAG gestisce, sulla base di una concessione regionale, i pozzi di uno dei principali e più produttivi campi acquiferi della regione, che attualmente fornisce centinaia di migliaia di cittadini della provincia di Modena: considerato che la costruzione di quegli appartamenti e delle infrastrutture connesse costituiscono una grave minaccia per la qualità e la capacità di rigenerazione delle acque del campo acquifero, che si trova a pochi metri sotto la superficie del suolo; considerato che essendo il sistema di gestione idrica facente capo a AIMAG fortemente integrato, il danno al campo acquifero di via Aristotele inevitabilmente avrebbe conseguenze anche per Carpi, oltre che per tutti i comuni della bassa modenese; considerato che la cementificazione dell’area impedirebbe l’apertura di muovi pozzi, cosa normalmente prevista dopo alcuni decenni di utilizzo di quelli esistenti, per il loro inevitabile ‘insabbiamento’ e che la costruzione su tale area costituisce un danno diretto ad un patrimonio di AIMAG e quindi dei cittadini di Carpi chiediamo che il Consiglio comunale impegni dunque il Sindaco e la Giunta ad attivarsi con ogni mezzo nei confronti del Comune di Modena, per impedire la cementificazione di via Aristotele per salvaguardare l’accesso alle risorse idriche e la qualità dell’acqua erogata a tutti i cittadini serviti da AIMAG e difendere gli interessi economici di AIMAG e della comunità che ne detiene la proprietà”.
Il testo del documento di Pd e Idv dice invece: premesso che si ritiene la risorsa idrica un bene comune finito, da preservare nel tempo come principale fonte di vita naturale, e come risorsa indispensabile sia per usi domestici, che industriali ed agricoli; che si sottolinea con preoccupazione come in diverse aree del paese l’acqua non sia disponibile con continuità, qualità ed efficienza, a causa di gravi carenze dei servizi e delle infrastrutture, mentre in altre parti ciò non si è verificato, soprattutto grazie ad una politica di governo del territorio negli ambiti ottimali che, in applicazione dei principi ed degli obiettivi sanciti dalla Legge Galli del 1996 ha teso a superare le frammentazioni nelle gestioni, riducendo i consumi, privilegiando gli investimenti sul servizio e sulle infrastrutture, controllando tariffe e gestori; che si ritiene che per ottenere il massimo della tutela della risorsa idrica, garantendone l’accessibilità a tutti, serva il pieno controllo pubblico delle reti, oltre che un governo efficiente del servizio e delle politiche tariffarie. Ritenuto inoltre che dal PTCP approvato nel 2009, consultabile dal sito della Provincia di Modena, si evince in modo chiaro l’importanza affidata allo specifico Piano di Tutela delle Acque sotterranee e superficiali, dove è posto l’obiettivo di individuare misure per la prevenzione ed il controllo del sistema idrico integrato; che l’Autorità d’ambito per i servizi pubblici locali abbia operato dal 2004 ad oggi (prima come Agenzia) coerentemente al PTTA sia nell’attività di pianificazione degli investimenti sul servizio idrico e sulle tariffe sia nell’attività autorizzativa e di valutazione dei progetti pubblici e privati fin qui realizzati: che i Comuni modenesi nel loro complesso si siano attenuti alle disposizioni del PTCP per la determinazione e le scelte di pianificazione urbanistica comunale, dimostrando coerenza e corrispondenza ad un’idea di sviluppo sostenibile ed equilibrato, che oggi vede tra i suoi obiettivi primari la limitazione d’uso di nuovo territorio; considerato che da qualche tempo si discute pubblicamente delle scelte urbanistiche operate dal Comune di Modena e di progetti edilizi che interessano un’area prospiciente un importate campo pozzi gestito da AIMAG e da HERA (utilizzati anche da comuni della Bassa modenese e del mantovano); che sul nostro territorio sono stati realizzati importanti investimenti di interconnessione di tutta la rete idrica provinciale; che le nostre falde sono interessate da fenomeni di infiltrazione di nitrati, originati soprattutto da un utilizzo in abbondante quantità di concimi azotati e di liquami negli allevamenti suinicoli nei primi anni ‘70, oggi parzialmente scomparsi grazie a più restrittive normative susseguitesi nel tempo da parte della Regione Emilia Romagna; che l’importanza della capacità idrica di queste falde non deriva da un’alimentazione per permeabilità dei terreni, ma dalla presenza a sud della catena appenninica e soprattutto dal fiume Secchia; che da importanti studi geologici compiuti dalla Provincia e dal Comune di Modena, in occasione della costruzione di uno dei primi documenti nazionali sul Piano delle Acque le falde interessate al prelevamento dell’acqua ad usi umani risultano infatti sormontate da almeno 40 metri di argilla e collocate rispetto alla distanza dal piano di campagna a 70 metri di profondità; che Modena, così come altri comuni del territorio, si è sviluppata urbanisticamente in modo equilibrato e gli insediamenti sovrastanti le aree pozzi non hanno comportato un peggioramento della qualità dell’approvvigionamento idrico provinciale; che è stata prevista una zona di ‘coltivazione’ di nuovi pozzi in aree ben prestabilite e tutelate che non interessano il Piano Particolareggiato in discussione; che dalle informazioni raccolte infatti pare che il Piano particolareggiato di via Aristotele-via D’Avia interessi in modo diretto soltanto due pozzi, dati in concessione ad HERA. Ritenuto altresì che il dibattito pubblico che è seguito alla presentazione dei progetti e/o Piani particolareggiati da parte del Comune di Modena ed in particolare il Piano di via Aristotele-via D’Avia, ha generato una certa apprensione e preoccupazione da parte di cittadini di altri comuni, compreso il nostro: sentimenti giustificati ma a cui si accompagna una non completa conoscenza di tutti elementi del progetto e degli strumenti di governo del territorio come il PTCP, elementi che hanno messo al centro la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, nell’area in oggetto, sia per quanto riguarda i pozzi di prelevamento esistenti, sia identificando aree idonee all’eventuale espansione dei pozzi stessi. Condiviso che la strategia di azione degli enti pubblici finora realizzata su questi temi debba continuare ad essere orientata verso la necessità di interconnettere sempre di più la rete idrica provinciale e la riduzione delle perdite sulla rete, in modo tale che un eventuale aumento di richiesta di uso dell’acqua potabile veda come risposta primaria non una nuova captazione, ma un uso più razionale dell’acqua già disponibile; che la più chiara e comprendibile evoluzione della rete idrica provinciale, in modo da dare certezza ai cittadini che questa risorsa non solo è ben amministrata oggi ma che lo sarà anche in futuro con l’attuazione di un piano di risanamento e bonifica delle falde oggi aggredite dal fenomeno dei nitrati, con l’utilizzo delle migliori tecnologie a disposizione. Condividendo che occorra valutare con attenzione la documentazione presentata a corredo dell’intervento urbanistico proposto in via Aristotele-via D’Avia, nonché tutti i pareri degli enti coinvolti affinché sia eventualmente resa evidente la necessità di prescrivere soluzioni tecniche ed interventi di carattere generale come ad esempio la garanzia che nelle vicinanze dei due pozzi interessati all’area di progetto sia prevista non solo la tutela dei 10 metri come stabilito per legge, ma anche la presenza di un’area che possa in futuro essere utilizzata ad una nuova perforazione; idem per la valutazione di ammissibilità o, al contrario, l’interdizione delle destinazioni d’uso se queste potenzialmente possono determinare pericolo per la tenuta dello strato impermeabilizzante che sovrasta la falda e l’uso di tecniche costruttive degli edifici che preservino lo strato argilloso e allontanino dal comparto le acque di prima pioggia, l’uso di tecniche costruttive (dette ‘a doppia tenuta’) del sistema fognario per tutelare gli eventuali problemi legati alle rotture e/o infiltrazioni, il mantenimento di un’adeguata area libera nelle vicinanze della centrale pozzi di Aimag, ovvero nella zona adiacente a via D’Avia, per garantire eventuali future perforazioni: detto tutto questo il Consiglio comunale vista la preoccupazione che il tema trattato nell’odg potenzialmente può scatenare ritiene, nel pieno rispetto delle proprie e altrui competenze e pur non essendo oggi pienamente a conoscenza di tutte caratteristiche del Piano di via Aristotele-via D’Avia, di dover svolgere un’adeguata azione di monitoraggio e d’informazione puntuale sul tema, coinvolgendo la Commissione comunale competente ed esprime fiducia negli organismi preposti alla tutela dell’ambiente e della salute, come ARPA, USL, ATO e Provincia di Modena, e nel loro giudizio rispetto l’intervento edilizio proposto, in particolare rispetto la tutela e lo sviluppo dei campi pozzi interessati. A tale scopo impegna la Giunta a tenere anch’essa monitorato il percorso di approvazione del Piano particolareggiato di via Aristotele-via D’Avia, per verificare se i suggerimenti proposti in questo ordine del giorno siano stati accolti nella progettazione del Piano, o se, in caso contrario, vi sia la necessità di presentare osservazioni puntuali. Impegna infine il Presidente del Consiglio comunale ad inviare questo ordine del giorno al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale di Modena, al Presidente e all’assessore all’Ambiente della Provincia di Modena”.
Ampio il dibattito seguito dalla presentazione dei due ordini del giorno: il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi ha spiegato in primis di sottoscrivere l’odg di Paluan, l’assessore all’Ambiente Tosi ha poi affermato che il Comune aveva già dichiarato di voler tenere monitorata la questione dei pozzi dell’area di via Aristotele-via D’Avia, nella zona circostante la quale ci sono 19 pozzi di Aimag, che non portano però l’acqua in città. “Dobbiamo dare un messaggio di rassicurazione ai cittadini – ha detto – l’erogazione dell’acqua oggi e domani è garantita. Modena comunque è tutta su una falda e tutti gli strumenti di programmazione urbanistica di Modena prevedono nuovi pozzi nell’area di cui stiamo discutendo: non si chiuderanno quelli esistenti ed eventualmente se ne realizzeranno altri nelle adiacenze”. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli dal canto suo ha detto che il tema da discutere a suo parere non doveva essere se i nostri figli avrebbero avuto o no l’acqua garantita “ma se è inquinata o no dalle case sulle falde: la fiducia negli organismi citati nell’odg del Pd e dell’Idv l’abbiamo persa da un pezzo, sono ben noti i loro legami con le amministrazioni che dovrebbero controllare. E’logico che in via Aristotele non si debba costruire ma sono anche perplesso sul fatto che noi possiamo influire sulle decisioni che spettano al Comune di Modena”. Dopo un intervento di Giorgio Verrini (ApC, su monitoraggio ed eventuali interventi che dovrebbero seguire le inadempienze e sul fatto che i due ordini del giorno si fronteggiano manifestando l’uno fiducia cieca e l’altro buonsenso e precauzione) Tosi ha ripreso la parola per spiegare che se ci saranno osservazioni di Arpa o magari fatte dallo stesso civico consesso carpigiano sul Piano sarà comunque il Consiglio comunale di Modena a decidere se accoglierle o meno. La consigliera Maria Grazia Lugli (Pd) ha dal canto suo spiegato che a suo parere Carpi non poteva votare per bloccare un progetto previsto non nel nostro comune e che la questione andava studiata nel suo complesso. La capogruppo dell’ApC Giliola Pivetti invece ha sottolineato come in aula in passato si fossero discussi e approvati ordini del giorno su questioni di valenza internazionale e che dunque si poteva discutere anche di una cosa che riguardava Modena e a cui sono interessati organismi i cui pareri rassicuranti non convincono i cittadini. “D’altronde nello stesso documento di Pd e Idv si citano nostre competenze e si chiede di interessare la nostra Commissione competente in materia per tenere monitorata la situazione ed eventualmente presentare osservazioni al Piano e dunque a intervenire”.
Andrea Bizzarri, capogruppo Idv, ha spiegato che man mano che su via Aristotele le informazioni vengono rese note vengono meno anche le preoccupazioni, mentre Argio Alboresi ha ribadito di non capire la totale serenità dell’assessore Tosi sul tema. Anche il Presidente del Consiglio Giovanni Taurasi ha poi deciso di dire la sua spiegando di avere qualche dubbio sulla legittimità dell’intervento del civico consesso sulle politiche urbanistiche di Modena, anche se il Piano in questione tocca interessi più vasti di quelli del capoluogo. Roberto Benatti (PdL) ha poi affermato che si sarebbe potuto redarre un ordine del giorno che impegnava il Sindaco in quanto membro del Cda di AIMAG a chiedere di avere voce in capitolo sul tema a nome di Carpi. “Bizzarri poi qui difende una posizione indifendibile che lo stesso suo segretario provinciale contesta. E Tosi dice eresie. Il Pd manifesta sudditanza a Modena e Taurasi ha fatto male ad intervenire”. Lorenzo Paluan ha poi letto alcune delle osservazioni di AUSL e ARPA sul Piano che prevede “la costruzione di alloggi privati da parte di grandi portatori di interessi economici in via Aristotele-via D’Avia”, sottolineando che nuovi pozzi nella zona non sono previsti nel PTCP per sostituire pozzi esistenti e da chiudere. “Questi pozzi rappresentano il campo acquifero più produttivo della regione e che consente di garantire almeno 20 milioni di metri cubi l’anno di acqua di qualità. Anche qui dobbiamo fare valere il principio di precauzione, dovete schierarvi. Tosi non garantisce che nei prossimi 15 anni tutto resti com’è e inoltre mi risulta che i 40 metri di argilla siano solo 12. Questo mio odg serve a mandare un messaggio politico a Modena, che minaccia questa fonte di approvvigionamento idrico e che è di proprietà di un’azienda partecipata dal Comune. Cosa volete monitorare come amministrazione…non avete nemmeno richiesto il Piano particolareggiato nonostante questo mio odg sia del 28 dicembre…”.
Il Sindaco Enrico Campedelli ha infine chiuso il dibattito prima del voto finale spiegando che non c’è sudditanza di Carpi a Modena, che AIMAG è già allertata sul tema e i sindaci dell’Area nord si sono già recati a colloquio con il primo cittadino del capoluogo. “Non voglio sindacare le politiche urbanistiche di Modena, mi interessano i 19 pozzi di AIMAG che ci sono nella zona. Gli organismi preposti ai controlli infine non sono piegati al capitale, danno prescrizioni in base alle quali poi i soci di AIMAG decideranno di fare determinate azioni, anche presentando osservazioni puntuali al Piano di via Aristotele. Dico no alle crociate, se ci sono secondi fini bisogna dirlo e mi sembra che nel documento di Paluan questi traspaiano…”.
La mozione sottoscritta da Paluan ha ottenuto il voto del firmatario e di Fli, ApC, Lega nord, PdL, contrari Pd e Idv. La votazione sull’ordine del giorno di Pd-Idv ha avuto invece esito completamente opposto.
 

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